in un suo post su “X” (ex-twitter):
La denuncia presentata dal Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia sul presunto crimine di #GENOCIDIO commesso da Israele contro i Palestinesi implica che Città del Capo debba dimostrare che si tratta di un’operazione scientificamente preordinata e attuata che miri all’eliminazione totale o parziale di un gruppo etnico specifico di cui non si accetta la cultura, la religione, la lingua, come previsto dalla Convenzione per la Prevenzione del Genocidio.
Impresa tutt’altro che facile visto che dobbiamo anzitutto tenere presente che la presunta volontà genocidaria israeliana contrasta interamente con il fatto che in Israele vivono circa due milioni di cittadini palestinesi.
Uomini e donne che godono dei diritti civili e politici, che possono candidarsi a cariche pubbliche e che sono rappresentati nel Parlamento israeliano, la Knesset.
Si tratta di una differenza enorme rispetto a quanto accadeva agli ebrei sotto il regime nazista. Ciò che può emergere sono questioni di diritto umanitario legate ad un difficile conflitto scoppiato in un’area urbana densamente popolata.
Ma anche in questo caso è importante tenere presente che, secondo il diritto internazionale, strutture come ospedali e scuole devono essere protette e non possono essere attaccate. Ciò è valido a meno che tali strutture non siano impiegate per ospitare equipaggiamenti militari e/o per compiere azioni ostili.
L’accusa di genocidio, dunque, non può trovare fondatezza rispetto a quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza dove, al contrario, Israele continua a procedere seguendo le norme del diritto di guerra nell’ambito della sua legittima difesa.
Purtroppo, quella del Sudafrica appare come una ricerca di protagonismo per supplire ad una mancanza di leadership dimostrata per esempio, nei mesi scorsi, dalla disponibilità espressa dal Presidente Cyril Ramaphosa ad ospitare in Sudafrica Vladimir Putin, in occasione del summit dei BRICS, nonostante su di lui penda un mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale.
COMMENTO
Quindi secondo questo ambasciatore/senatore (Fratelli d’Italia) l’ipotesi del genocidio a Gaza sarebbe una trovata pubblicitaria del Sudafrica, magari per promuovere la propria immagine per le vacanze estive. Secondo questo politico le seguenti immagini sono una “buona pratica” ammissibile:
Rimane un mistero come una persona “normale” possa ritenere “normale” il massacro di oltre 22000 civili. Anche uno sarebbe di troppo. C’è da chiedersi, per tutelare l’Italia (e un minimo di dignità), quale sia la ragione per giustificare questo massacro israeliano e nel contempo denigrare il Sudafrica: per chi lavora questo personaggio?