Giornalista multato per ‘body-shaming’ Meloni (rt.com)

Un tribunale di Milano ha stabilito che la giornalista Giulia Cortese deve pagare 5.000 euro (5.465 dollari) di danni a Giorgia Meloni per un insulto online sulla sua altezza. Il giudice ha detto che i commenti su X (ex Twitter) erano di natura “diffamatoria” e “svergognavano” il primo ministro italiano.

A Cortese è stata inflitta anche una seconda multa sospesa di 1.200 euro e può impugnare la sentenza.

Il caso risale all’ottobre 2021, quando Cortese ha pubblicato una foto simulata di Meloni con una foto del defunto leader fascista Benito Mussolini sullo sfondo. Il politico, che all’epoca era all’opposizione, ha affrontato il giornalista online per la foto. Il giornalista ha risposto con una serie di messaggi, uno dei quali diceva: “Non mi fai paura, Giorgia Meloni. Dopotutto, sei alta solo 1,2 metri (4 piedi). Non riesco nemmeno a vederti”.

In un post su Facebook, Meloni ha scritto all’epoca che “questa foto falsificata è di una gravità unica”. Ha aggiunto di aver “già incaricato il mio avvocato di intraprendere un’azione legale contro questa spregevole bufala”.

Mentre il giudice alla fine ha concluso che il post di Mussolini non violava la legge, la corte si è pronunciata a favore di Meloni per quanto riguarda i commenti di Cortese sulla sua statura.

 

Secondo i resoconti dei media, l’altezza del primo ministro italiano è compresa tra 1,58 e 1,63 metri.

Commentando X giovedì, Cortese ha affermato che “il governo italiano ha un serio problema con la libertà di espressione e il dissenso giornalistico”.

Non è la prima volta che Meloni porta in tribunale un giornalista. Lo scorso ottobre, un tribunale di Roma ha multato il giornalista e scrittore antimafia Roberto Saviano di 1.000 euro più le spese legali per aver insultato la politica di destra per la sua linea dura anti-immigrazione in uno show televisivo nel 2021.

Nel suo World Press Freedom Index 2024, Reporter Senza Frontiere ha classificato l’Italia cinque punti in meno rispetto allo scorso anno, relegandola al 46° posto. L’organizzazione ha citato un numero crescente di cause legali contro i giornalisti come una delle ragioni.

Il mese scorso, Vera Jourova, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per i valori e la trasparenza, ha affermato che Bruxelles stava assistendo a “tendenze negative nei media in Italia”.

 

COMMENTO

Continua l’epidemia di “dermatite presidenziale”: appena arriva un commento, anche ruvido, ecco che la pelle della “vittima” si irrita e deve ricorrere alle cure tribunalizie.

Ripeto ancora una volta: se un personaggio pubblico non vuole essere criticato, anche aspramente, può tranquillamente tornare nell’ombra, come tutti gli altri cittadini. Avere un ruolo pubblico è già una prima gratifica (e tralasciamo i benefici all’IBAN).

Ci sarebbe da chiedersi cosa deve fare il popolo quando un governante non è all’altezza. Non si dica di NON votarlo perchè di fatto non esiste scelta per altri partiti e nulla è stato fatto per rimuovere questo ostacolo. Infatti la Meloni è stata ben zitta (ed accorta) di fronte al sistema elettorale “blindato”. Questo suo silenzio è un atto gravissimo altro che body-shaming! Bisognerà regolare la faccenda, appena possibile.

 

www.rt.com/news/601386-italy-reporter-fined-pm-height-comment

wp_12994621

Learn More →

Lascia un commento