La piccola Iman al-Hams aveva 13 anni quando una mattina, mentre andava a scuola, fu fermata da una postazione israeliana.
La piccola Iman tremava per la paura e tanto bastò che dalla postazione israeliana partisse una raffica che la colpì.
La piccola Iman cadde ferita, però il “protocollo” vuole che un presunto attentatore venga “finito” (meglio non avere grane).
La piccola Iman doveva essere “finita” ed il comandante della postazione le scaricò ben due caricatori del suo mitragliatore.
La piccola Iman giaceva a terra, nella polvere, ed era oramai ridotta in poltiglia, carne tritata, perchè il sionista odia i bambini non suoi. Il sionista è un orco .
L’infame comandante fu processato, ma essendo un vero infame fu assolto, però il tribunale volle condannare gli ebrei (veri) che avevano denunciato questo crimine.
PER IMAN
Ciao Iman, oggi piove e fa un po’ di freddo. Oggi tu avresti 33 anni, saresti una giovane donna, una mamma,
che dona ogni giorno il suo amore alla sua famiglia. Sì, perché ti immagino indaffarata con i tuoi piccoli, che
corrono dappertutto e mettono le mani dappertutto, ma si sa: gli angeli volano ovunque perché sono liberi. Ti
immagino anche indaffarata con il tuo lavoro perché hai sempre avuto la passione per lo studio e non hai mai
lesinato sull’impegno. Saresti l’onore della tua famiglia e l’orgoglio di tuo marito. Ti immagino a preparare il pranzo per ‘Id al Adha e tuo marito che non trova mai la tovaglia giusta da mettere in tavola. Ti immagino mentre lasci le borse di spesa sull’uscio di quella casa dove una vedova ed i suoi piccoli attendono una benedizione. Ti ricordo quella volta che con il tuo zaino di scuola camminavi e fosti fermata da dei soldati.
Avevi paura. Avevi 13 anni.
Ti immagino, ti ricordo, non ti lascio
